martedì 26 aprile 2011

Superpagellone

Pagellone
La musica è finita, gli amici se ne vanno…

Ogni volta che, nella storia dello sport, una squadra dai trascorsi gloriosi matura una sconfitta decisiva e meritata, gli esperti estraggono dall’archivio la nozione di “fine di un ciclo”; e ce lo si aspetterebbe anche in questo caso dopo che, pur a testa alta e giocandosela fino alla fine, la corsa dello Sparta Spritz si è amaramente arenata contro lo scoglio dei quarti di finale. Non è così.
La squadra, forse nel momento più tragico della sua storia, ha invece dimostrato attributi che nelle fasi precedenti, contro avversari non di livello, non aveva mai mostrato; certo, il gioco espresso non è stato dei migliori, un po’ di velocità di manovra in più, meno individualismi, e un paio di polmoni d’acciaio avrebbero fatto comodo, ma la società non piange certo sul latte bagnato.
I ragazzi hanno dimostrato coraggio, voglia e, nonostante l’età, di avere ancora qualcosa da dare a questa squadra, quindi il progetto è ancora valido.
Per sfortune e imprevisti vari, forse il cammino nel torneo più importante della laguna (forse anche più affascinante della cepsion ligg) sarebbe stato più lungo ed il bilancio positivo, ma ai piani alti, come nello spogliatoio si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno.
Ripartire da questa sconfitta ma ripartire.

Tornando al calcio giocato, la partita di chiusura della prima giornata di quarti di finale, ha visto in campo due compagini che, sebbene distanti come organizzazione di gioco e valori, hanno dato vita ad una partita combattuta, corretta e a tratti ben giocata; due squadre senza timore che hanno reso onore al giuoco del calcio a 5.
Sul campo terremotato e senza massetti di pendenza del Madonna dell’Orto Stadium, c’è aria di grande serata e nessuno delle due compagini si tira indietro.
La partenza degli avversari è inaspettatamente lenta e lo Sparta Spritz ne approfitta per provare una fuga che qualsiasi esperto di ciclismo troverebbe inopportuna a così tanta distanza dal traguardo finale; detto fatto: la squadra si siede gli ingranaggi non girano come dovrebbero e il San Michele torna prepotentemente in partita con un uno-due (e anche tre-quattro) che tramortisce gli sprtitziani che non trovano la forza per reagire.
Pensi che sia finita, quando è dalla panchina che arriva la sferzata: serve la faccia tosta di chi sa che può mettere solo ordine e cuore contro stile di gioco e velocità maggiori e il serbatoio dei bianchi di Venezia si riempie di metano che è sostenibile e ti da una mano: 5 a 4 e squadre a riposo dopo un bel primo tempo.
Alla ripresa del gioco una delle due squadre resta chiusa negli spogliatoi, probabilmente a fumare, e il San Michele ne approfitta per eseguire indisturbato il forcing che si rivelerà poi decisivo per la partita. La difesa degli Sparta Spritz sbanda, l’attacco non gira, la voglia di risolvere la partita da soli e nemmeno la solita scossa dalla panchina non bastano.
Il migliore ha vinto.
Tutti a casa, festa finita.

Marco “punchiball” Sissa. 7.
La solita certezza. A riposo nel turnover del turno precedente, riprende il suo posto ed è come se nulla fosse cambiato. Mette le mani (e altre parti non meglio definite) su tutti i palloni. Nove gol al passivo farebbero arrossire qualsiasi portiere e scendere vertiginosamente la valutazione, ma sinceramente come chiedere di più anche in questa occasione al portierone rosso Campari. Sempre impeccabile, sempre pettinato, questa volta anche infortunato e sfortunato.
ALBA E TRAMONTO.

Cristiano “il filosofo” Zomer. 6,5
O’ Professore non si smentisce mai. Impeccabile e a corto di ossigeno come sempre. Tutti troppo giovani quelli che gli girano intorno, lui troppo saggio per perdere tempo con le follie di Pinazzi. La teoria la sa e la sa bene, ma la pratica è un’altra cosa. La lampadina si brucia e non vede mai una linea di passaggio chiara: il compito lo fa e lo fa da primo della classe, ma non è geometra come sempre.
Subisce gli sbandamenti del compagno di reparto.
MEZZE MANICHE.

Nicola “il Coyote” Pinazzi. 6.
In quale puntata Beep Beep si trasforma improvvisamente in Willy il Coyote? In quella andata in onda in prima serata a Madonna dell’Orto.
Passare da sfuggente roadrunner ad affannato inseguitore in una sola serata è un’idea che non sarebbe venuta in mente nemmeno al più brillante degli sceneggiatori della Warner.
Il capitano ha ancora bisogno di qualche lezione di leadership: in una serata come questa lucidità e mente fredda avrebbero avuto più effetto della solita grande voglia di portarsi tutti in spalla al traguardo.
Il generale sbaglia tattica e rivive una Immeritata Waterloo.
NAPOLEN(E) DYNAMITE.

Andrea “scacciacani” Pegoraro 6,5.
L’arma più letale degli Sparta ha le polveri bagnate e la squadra ne risente. Il pezzo da 90, l’artiglieria pesante, si inceppa e spara un po’ a salve (soprattutto nel primo tempo).
La solita dose di lavoro operaio non manca ma stasera non basta a vincere. Tiene alta la squadra e larghe le braccia, si incaponisce qualche volta di troppo, ma trova un paio di scarichi da centro di NBA che fruttano alla squadra.
Un volo d’angelo gli nega la gioia della tripletta con un gol da cineteca.
INCEPPATO.

Davide “labirintite” Crocoli. 6,5.
Il ragazzo parte bene; ci mette al solito, fisico, voglia e tanta potenza: che l’abbia sprecata tutta per il primo tiro. Sfonda il portiere, sfonda la rete, abbatte un muro e poi, come un palla di cannone, inizia a perdere d’inerzia.
Il sorpasso avversario lo demoralizza, lo Zeppelin si sgonfia e perde quota. In campo serve un Q.I. calcettistico troppo elevato e la solita grande voglia di fare non basta. Occhi dispersi a metà della prima frazione, non si fa comunque mancare la dose giornaliera di marcature.
ROBINSON CRUSOE.

Filippo “quoziente intellettivo” Bergianti. 7.
Sarà un caso che le due volte che scende in campo la squadra rimonti? Se due indizi fanno una prova, la risposta è no.
Inizia dalla panchina ed è un vantaggio: legge a mente lucida le dinamiche, capisce cosa manca alla squadra e prova a darglielo.
Il Q.I. di cui sopra è quello giusto, il fisico e i piedi meno. Pronto per la panchina? Vedremo.
Nella limitatezza delle doti tecniche e fisiche, sfodera una prestazione intelligente, quasi sempre ordinata e vogliosa che rianima il cadavere da scena del crimine della squadra.
I gol sono lo specchio della sua partita: nel primo si mette nel posto giusto al momento giusto, senza faticare, nel secondo mette il piede in un tritacarne di gambe e braccia per il tocco infame che sorprende tutti. Intelligenza e voglia.
KNOW HOW.

Davide “Slimer” Della Porta. 6.
Assiste da spettatore un veloce avvio di partita e ad un altrettanto veloce collasso della squadra che lo tramortisce forse anche di più dei compagni in campo.
Non è tranquillo e si vede: sarà il vorticare di avversari e compagni, sarà il timore per un ginocchio non al meglio, sarà lo shock anafilattico dei primi 10 minuti ma il ragazzo è più bimbo perduto del solito. Si auto infligge una permanenza punitiva in panchina immeritata.
E dire che i suoi chili avrebbe fatto comodo in difesa.
ECTOPLASMA.


Il Pagellone Stagionale.

Marco “Ragno Rosso” Sissa. 9.
A sorpresa il migliore dei suoi per tutto il torneo. Se il girone premia la difesa degli Sparta Spritz come una delle migliori del torneo è soprattutto merito suo. Toglie le castagne dal fuoco innumerevoli volte e in disparate situazioni e condizioni, dal caldo tropicale all’apnea aquatica di Madonna dell’Orto. Quando manca si vede e si sente. Sempre impeccabile nel look come nelle prestazioni, i compagni sperano di non perderlo per vederlo prendere il posto di Van der Sar allo United.
ANTIPROIETTILE.


Andrea ”Sputafuoco” Pegoraro. 8.

Se è sempre sul tabellino dei marcatori un motivo ci sarà.
E’ l’incubo di portieri e difensori (o difenzori come dice Zomer) e madiba dei compagni. Predica calma e diffonde la parola del gol. Evangelizza tutti i portieri che gli capitano davanti e, come un santo, sopporta il martirio degli stinchi dei difensori avversari e dei passaggi fuori giri dei compagni. Impegno, abnegazione, fede. Ora et labora, gol e parole di conforto.
MAHATMA.


Nicola ”Skipper” Pinazzi. 8.

Lo fanno capitano e lui fa il capitano part-time. Toppa all’avvio (non si presenta) e spara a salve nel primo turno ad eliminazione.
Nel mezzo, la solita serie di prestazioni di livello ed energia. Centrale nucleare.
Gioca sempre secondo il suo credo: corsa e legna. Sarà la primavera, ma manca della solita esplosività che gli permette di sopperire a qualche “colpo di testa” di troppo.
Troppe volte i compagni gli chiedono di cantare e portare la croce, troppe volte accetta di farlo.
Potrebbe solo fare ed invece vuole strafare (e strafarsi).
UBIQUITA’


Davide “Big Jim” Crocoli. 7,5.

Te lo aspetteresti sempre a bocca asciutta, ed invece si rivela costante presenza sul tabellino marcatori.
Certo una convergenza ai piedi, magari ricordarsi di quale sia la scarpa sinistra e quale quella destra avrebbero, forse allungato la corsa degli Sparta, ma non osiamo chiedere di più.
Sopperisce, come sempre, ad un innato disordine calcistico (e mentale) con grinta, voglia e fisico. Un corso di autocontrollo in più e un turno di palestra in meno forse lo riequlibreerebbero, ma non puoi fermare il tuono.
CAVALLO PAZZO.


Filippo “Uomo del Faro” Bergianti. 7,5.

Te lo aspetti leader centrale e te lo ritrovi tuttofare. Il paracarro semovibile che spaventa i bambini e fa abortire le gestanti di Sacca Fisola non ha i mezzi fisici per dominare l’area come sempre. Il livello si alza e lui si deve reinventare.
Parte male, si infortuna, torna e cresce. La parabola della stagione calcistica c’è tutta e forse è un peccato che debba lasciare il torneo così presto.
Dimostra che la testa e i piedi non mancano, almeno non sempre, ma il fisico e l’atavica macchinosità non lo aiutano. E’ un vorrei ma non posso, a tratti posso ma chi me lo fa fare.
ALTA MAREA.


Crsitiano ”O’Professore” Zomer. 7,5.

Il professore è in aula: inizia la lezione. Prendete appunti ragazzi.
Qui il vorrei ma non posso raggiunge dei livelli apicali.
La testa è di quelle da Nobel calcistico, i piedi da torneo provinciale, il fiato da campo del prete.
Ordinato, preciso, a volte nemmeno suda: potrebbe scendere in campo in giacca e cravatta e fare la sua porca figura.
Ma anche il più perfetto dei calcolatori sbaglia se salta la corrente. Parte bene, si spegne lungo il torneo: fiato corto per lui.
CALO DI CORRENTE.


Davide ”Bimbo Sperduto” Della Porta. 7.

La labirintite è di quelle grosse.
Subisce eccessivamente i tracolli psicologici (e fisici) suoi e della squadra. Regala perle dentro e fuori dal campo, tra cui un bagliore nelle tempesta di Madonna dell’Orto. Ha i numeri, ma se li gioca sulla ruota sbagliata. Un ripassino alla smorfia e un paio di sigarette in meno al giorno e potrebbe far cambiare registro a qualsiasi squadra.
Magari prima anche un giretto dallo psicologo per una dose di autostima.
TIMIDO UBRIACO.

Filippo”Mancanza” Galli. 6.

Cosa è mancato allo Sparta Spritz? Sicuramente corsa e fiato.
Cosa poteva dare “il pugile” Galli? Sicuramente corsa e fiato.
L’equazione matematica è delle più semplici: una presenza assenza, un polmone d’ossigeno, un ricambio d’aria che avrebbe fatto molto comodo.
Senza di lui il rapporto aerante dell’architettura Sparta cala in maniera drastica.
La prova? Quando c’è è tutto più facile.
ASSENTE (IN)GIUSTIFICATO.

giovedì 7 aprile 2011

Il Pagellone di Filippo Zullliani e Nicola "Lucia" Blini

Qualificazione acquisita e tutti in vacanza.
Aria da ultimo giorno di scuola al San Giobbe Stadium tanto che, come da buona squadra già qualificata, il turnover è di quelli da remi in barca o come dice il collega Loris Reggiani, "da dargliela su": a riposo Pegoraro e Sissa (il portierone titolare), Galli in recupero dall'infortunio sul surf a Santa Cruz de Tenerife (così dice, secondo noi gli è caduto un bicchiere di birra su un piede), mentre capitano e rimanenti si presentano con la testa leggera all'ultimo match di girone contro Le Skamorze.
Ci viene il dubbio che fosse un po' troppo leggera.
Pronti via, nonostante la rosa stiracchiata si capisce subito che il divario tecnico in campo è di quelli importanti, ma qualcosa non gira come deve: sfortuna, portiere avversario, piedi tutt'altro che caldi, poca attenzione, fatto sta che a metà della prima frazione lo Sparta Spritz è sorprendentemente sotto nel risultato.
Nessun dramma, qualche imprecazione, due staffilate di rabbia a fine tempo e il risultato è di nuovo in parità. Tutto come da copione?
No. Fino al 4-4, infatti, la partita è tutta meno che in discesa, nonostante lo Sparta produca un volume di gioco che nemmeno un rave in piena Love Parade. Batti e ribatti, occasioni sciupate e i soliti piedi da convergenza non fatta tengono Le Skamorze in partita fino al 6-4 rabbioso e meritato. Poi la follia.
Una squadra con la partita in pugno, il gioco saldamente in mano e la palla sempre fra i piedi, spreca, esagera e butta via, per stanchezza e disattenzione, 3 punti facili in soli dieci minuti.
Crisi? Panchina saltata?
No solo un assaggio di primavera.
In fondo Pazzo Sparta Amalo!!!

Davide "bimbo sperduto" Della Porta. 7.
Il voto va tutto al sacrificio e all'abnegazione, perchè se usassimo dei parametri tecnici per valuate la prestazione, inizierebbe a fare freddo. Fare il portiere non sarà mai il suo mestiere e nemmeno doveva esserlo ma, assente il "Taibi lagunare", il secondo era lui. Ci mette attenzione e tanto tanto sacrificio, ma non bastano. Ha il merito di non abbattersi almeno finchè un chirurgo ortopedico decide che il suo ginocchio è da operare e glielo apre letteralmente in due.

BERSAGLIO MOBILE.


Filippo "bassa tensione" Bergianti. 6,5.
Le condizioni migliorano, sia sue che del terreno di gioco, e si vede. Parte lento come sempre, ma stavolta il diesel non si ingolfa; almeno non troppo. Mantiene lucidità e calma fino alla fine nonostante l'apnea degli ultimi dieci minuti. Testa alta e personalità che gli mancavano da un po' si traducono in due gol (nonostante portiere, legni e conclusioni da conati di vomito) e in una quantità di gioco non sempre supportata dalla qualità. E' il primo a non chiudere la partita quando si dovrebbe per leziosità. Qualche litigio in meno col pallone avrebbe aiutato lui e squadra.

INTERMITTENZA.


Nicola "victorinox" Pinazzi. 6,5.
E' capitano e fa il capitano. Da maestro passa il tempo a dirigere, guidare, bacchettare e sistemare i suoi orchestrali che troppo spesso steccano. Forse per questo è meno presente davanti alla porta e sul tabellino: meno incursioni, meno folate come un vento a trenta gradi sotto zero, meno tiri che ghiacciano il portiere. Che sia già pronto per la panchina? Lui nega e tira una saracca. Anticipi puntuali sulle caviglie in ritardo degli altri e tanta energia come sempre.

PILASTRO PORTANTE.


Davide "big jim" Crocoli. 6.
Al rientro dopo un turno di stop per aver picchiato una mascotte avversaria, è ancora un po' annebbiato. Sarà il caldo, sarà il terreno di gioco troppo stretto per le sue spalle, ma fatica più del solito ad essere efficace. Spregiudicato, coraggioso ma, come sempre, poco preciso soprattutto sotto porta, nonostante le due segnature: sensibili problemi statici rilevati alle strutture delle canonica di San Giobbe. Sposta gli equilibri tattici della partita e mentali del suo compagno di reparto Zomer, con cui ha qualche scambio d'opinione di troppo. In sostanza un "guastatore" in tutti i sensi.

TESTA DI CUOIO.


Cristiano "geometra" Zomer. 6.
La malta per il solito muro di sostegno è mancata e le prestazioni solide delle ultime uscite non si sono ripetute. La stanchezza ha preso il sopravvento sulla geniale lucidità e sulla duttilità tattica che gli hanno fatto guadagnare il titolo di "professore" del centrocampo. Nonostante viaggi sempre a risparmio energetico, il crollo fisico si vede e si sente nel finale di partita. La visione di gioco illuminante perde di potenza a lungo andare, ma resta decisiva per accendere le luci sulla via maestra al resto della squadra. Che qualcuno non abbia pagato le bollette dell'ENEL però è un dubbio che deve venire.
Il suo personalissimo film della partita è "Se il cervello della squadra va in debito d'ossigeno...".

APNEA.

martedì 5 aprile 2011

FASI FINALI

AGGIORNAMENTO CLASSIFICA

MATCH SKAMORZE mercoledì 6 Aprile 2011

Attività ludiche per il fine settimana di riposo prima dei quarti

Alberto Filippo D'Aguanno Biagianti

Il Pagellone di Filippo Zullliani e Nicola "Lucia" Blini

Eroi. Eroi non come quelli dei film, o dei libri, ma grandi eroi di tutti i giorni. Eroi in carne ed ossa, da vedere e (per le donne) da toccare.
Se a qualcuno fosse stato poco chiaro il concetto di "squadra operaia", avrebbe dovuto venire oggi nel tempestato campo di Madonna dell'Orto e prendere appunti.
Rientri dagli infortuni, partite di addio, ritardi dei treni, lotta contro la propria natura e contro le intemperie sono cose che fanno di normali giocatori di calcetto degli uomini e stasera, contro l'irruente squadra della Madonna dell'Orto, questi sei individui sono diventati uomini.
In una piscina olimpica ci sarebbe stata meno acqua; su una lastra di ghiaccio meno attrito; a Trieste meno vento; ma nonostante tutto questo gli Sparta Spritz hanno dimostrato "core'i pall", gli attributi fondamentali per essere uomini.
Il risultato mente: un pareggio immeritato, e rocambolesco è comunque servito a dare anche la certezza matematica del passaggio del turno ai "nostri".

Marco "il ragno rosso" Sissa.
Come un portiere di pallanuoto, riemerge ogni dieci minuti dalla piscina in cui lo hanno mollato per prendere aria, e poi di nuovo in apnea per bloccare ogni siluro proveniente dal fronte nemico.
La sua zazzera sempre ordinata, il suo felpone rosso e i miracoli su più di una conclusione hanno tolto la polvere dalle foto-ricordo di un Taibi d'annata.

DIVINA PROVVIDENZA. 8. MIGLIORE IN CAMPO TELE+


Davide "il timido" Della Porta.
Per chi ha ancora negli occhi gli scivoloni della prima giornata di campionato, è assolutamente impossibile capire per quale assurda legge della fisica questo possente uomo da mischia sia potuto restare anche solo vagamente in piedi questa sera. Ma il ragazzo si sbatte, lotta, sgomita, nuota e tiene il campo meglio di altre volte: che la settimana a Madrid sia servita ad un completo recupero psico-fisico? Ne dubitiamo ma diamogli credito.
Coraggioso su ogni pallone, non rinuncia nè al fioretto nè all'ascia e regala all'infreddolito pubblico di Madonna dell'Orto il primo raggio di luce della serata.

PERLA RARA. 6,5.


Nicola "hovercraft" Pinazzi.
Che sia sull'asciutto o sul bagnato non fa nessuna differenza: cambio di assetto e di gomme e il motorino dell'attacco Spritziano è pronto a macinare chilometri e gioco.
Tutti sembrano camminare su delle uova di cristallo, lui sul velluto gioca, corre, segna e serve un assist che gli esperti della balistica del R.I.S. stanno ancora studiando; tutto questo senza dimenticare di portare a casa la solita cassetta di legna per il camino.

ASSICURAZIONE SULLA VITA. 7,5.


Filippo "uomo del faro" Bergianti.
Il Lucio della squadra rientra dall'infortunio nella giornata peggiore e si ritrova a fare uno sbarco in Normandia con dei tutori alle caviglie gonfi d'acqua. Spazza l'acqua prima della partita e spazza palloni, gambe ed acqua durante la partita. Pronti via si apposta sulla bianca scogliera di Dover della difesa più bagnata della storia e, da buon uomo di mare, legge con sapienza gli spostamenti di tutte le pozze d'acqua e di quasi tutte le navi da guerra che veleggiano sotto costa.
Troppo spesso uomo in mare a cui lanciare un salvagente, prova qualche infelice incursione nel momento della rimonta avversaria pur non supportato dal fisico. Le palle inattive sono il suo pane.

GALLEGGIANTE. 6.


Andrea "emergenza" Frisullo.
Ospite a casa, padrone del campo. Il freddo e la pioggia gli tolgono apparentemente la voglia, ma appena sente un paio di stinchi a portata di piede, l'acquolina in bocca sale. Attento, ordinato, tempista e irruento come sempre, nella partita del probabile addio al calcetto giocato costruisce il suo personalissimo muretto di difesa e si concede il lusso di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto.

VAPORETTO. 7.


Andrea "highlander" Pegoraro.
Di riposo non vuol nemmeno sentire parlare. Lasciato da solo a fare letteralmente la boa in un mare di squali tiene alto il gioco e la testa dello Sparta per tutto il primo tempo. Meno preciso del solito sotto porta ma prezioso e coraggioso come sempre, a tratti spericolato.
Nel secondo tempo fa da chioccia ai suoi pulcini un po' bagnati soprattutto dopo la rimonta degli avversari.
Solita presenza aerea a sul tabellino.

GUARDIA COSTIERA. 7.

lunedì 4 aprile 2011

Fase finALE in saccoccia

Sul campo pesante di Madonna (è il caso di dirlo) dell'Orto e della su fica, gli eroici 5+Frizu portano a casa un bel biscottone alla parmigiana (4-4) e il conseguente passaggio del turno. Dai Dio Crest!!!!! Dimondi fadiga!!!!!

MATCH MADONNA....!!!

Ritrovo ore 19.30 al PARADISO PERDUTO
Un brindisi alla vita prima del match

sabato 2 aprile 2011

Pagelle 2^ Match

Ecco a voi in perfetto orario e con tempestività invidiabile alla gazzetta dello sport le pagelle del secondo match di questo Venice Tournament.

Frallallero Frallallà - Sparta Spritz 7-11

SALESIANI - Calendario alla mano, i numeri parlavano chiaro, i frallallero frallallà avevano perso di una sola lunghezza il match contro il real sacca, temibile compagine mestrina che pochi giorni prima aveva sudato con noi in campo. La pensavano una partita abbordabile, credevano fosse una passeggiata assicurarsi i 3 punti, ma non hanno fatto i conti la voglia di rivincita dello Sparta Spritz. Con l'uomo in più dalla loro hanno dato il calcio d'inizio con aria sufficiente, ma han ben presto ceduto la barricata sotto i nostri colpi di cannone.

Partita sicuramente meno intensa della prima uscita, talvolta noiosa, talvolta troppo bloccata dai tatticismi dei due tecnici, restano comunque i 18 gol totali segnati.

Marco "taglialatela" Sissa 7: para tutto il possibile preservando i gomiti per giornate più impegnative. Mette una pezza in molte occasioni pericolose dei nostri avversari e si conferma decisivo. SICUREZZA!!!

Nicola "el gordo" Pinazzi 6,5: inizia con autorevolezza la partita, è il capitano, e sa che deve ripagare la fiducia dei suoi compagni con una grande prestazione, dopo il rientro in ritardo dalle vacanze in brasile. Macina scatti e palloni giocati, chiudendo bene gli spazi ai velociraptor avversari. Con il passare dei minuti però, cerca in tutti modi di rovinare lo scacchiere tattico della nostra squadra, talvolta riuscendoci. ANARCHICO!!!

Andrea "unbreakable" Pegoraro 7,5: pubalgia, sciattalgia, ernia, crociati, tendinite, eppure lui è li, presente in campo e anche nel tabellino marcatori. Firma il filotto iniziale di reti che hanno subito dato un vantaggio rassicurante allo Sparta Spritz e spesso si propone per giocate importanti. MATADOR!!!

Davide "faina" Crocoli 6,5: dopo la scorpacciata di gol della prima partita, il bomber rimane a bocca asciutta. La sua prestazione risulta comunque di spessore, con pressing, sponde e tanto cuore.

Filippo "el pibe" Galli 6,5: ottima prestazione del pibe di Orzinuovi, sfrutta le brevi leve e si incunea con continuità ed efficacia tra le casacche avversarie. Prova spesso uno-due col suo collega di fascia e si fa trovare pronto sottoporta. FURETTO!!!

Cristiano "the wall" Zomer 9: un muro, impenetrabile. Il frate mancino avrà gli incubi per molte notti dopo aver provato sulla propria pelle la concretezza e freddezza difensiva di questo calciatore. Alza una barricata impenetrabile agli avversari e si permette anche una volata in attacco, lasciando ad altri la gioia del gol come monito agli avversari "se supero la metà campo, questo è il vostro destino, ma non è questo il momento di segnare per infierire". Un signore. CHAPEAU!!!